giovedì 19 settembre 2013

Boreal festival completamente fallito! In quattro gatti e due galline……..



Un bilancio complessivo del cosiddetto Festival Boreale si impone, se non altro per smentire una serie di notizie totalmente false fatte circolare ad arte in questi giorni anche grazie a testate come «Giornalettismo», (accreditate all’evento, compiacenti e in grado di pubblicare solo articoli apologetici), o «Il Giornale», che non avendo visto svastiche in giro ovviamente fa finta di non sapere che la croce celtica (utilizzata come insegna del festival) non era altro che la mostrina delle Waffen-SS francesi intruppate nella divisione Charlemagne e per questa stessa ragione considerata un’aperta istigazione all’odio razziale.
E' bene informarvi che il numero reale dei partecipanti è stato ben al di sotto delle aspettative: circa settanta il primo giorno, poco più di cento il secondo (il tutto facilmente verificabile anche attraverso le numerose fotografie). Solo il concerto finale ha visto la partecipazione di poco più di duecento giovani. Queste le presenze (contate una per una) dei militanti di Forza nuova (praticamente tutti maschi) arrivati a Cantù: Como 10, Monza e Brianza 12 (rimpolpati da Leone Crociato), Milano 6, Legnano e Saronno 5, Abbiategrasso e Magenta 3-4, Pavia 4, Brescia 2, Verona 5, Trento e Riva del Garda 10, Pescara 3 (tra cui Marco Forconi, coordinatore dell'Abruzzo appena indagato per la vicenda dei «cappi» simbolici affissi in occasione dell’arrivo in città del ministro per l’integrazione Cecile Kyenge), Napoli 4, Siracusa 2 e 2 anche i camerati arrivati da Militello, provincia di Catania. Non più di settanta appunto. Colpisce la bassa partecipazione di Milano (già registratasi anche in altre occasioni, ad esempio alla manifestazione regionale a Brescia dello scorso dicembre), la non presenza di alcuni dirigenti locali (come l’ex coordinatore della Brianza, Giovanni Campisi, in uscita dall’organizzazione), ma soprattutto dei militanti delle più importanti città italiane (da Torino a Bologna a Firenze a Roma). Altro che 400 intervenuti (vedi «Giornalettismo») o addirittura mille, come delira la stessa Forza nuova! Con tutta evidenza una piccola organizzazione, tanto minuscola quanto piena di problemi organizzativi.
Si sono infatti notate solo una trentina di tende canadesi montate soprattutto per le undici delegazioni straniere con non più di venti esponenti (una decina tra francesi e croati e altrettanti polacchi).
Molto contestata, infine, la decisione di far pagare venti euro a chi, non dell’organizzazione, voleva entrare. Il tutto giustificato con la necessità di far fronte al biglietto aereo di Roberto Fiore (!).

La conferenza principale si è tenuta sull’immigrazione (“Contro la follia dello Ius soli”) con gli interventi di Nick Griffin del British national party (che ha parlato della “cospirazione mondiale” in atto che attraverso il controllo dei flussi migratori intenderebbe distruggere con un “genocidio” l’“identità europea”), di Manuel Candela di Democracia nacional, noto per essere già stato condannato per la sua partecipazione a gruppi neonazisti (che ha ritenuto di scagliarsi contro l’immigrazione islamica e sudamericana in Spagna), di Gyula Gyogy Zagyva dell’Hivm ungherese (che vede negli “zingari” “il problema principale” e pensa sia giunto il momento di costruire “una civiltà del Nord”) e di Roberto Fiore (che se l’è presa con il calo demografico, l’aborto e l’omosessualità, elogiando le leggi russe, e tanto per non farsi mancare nulla, anche con il ministro Kyenge). Gli altri momenti di dibattito hanno invece riguardato la Siria (strenuo il sostegno ad Assad) e la “La difesa della famiglia dai matrimoni gay”.
Due giorni, insomma, del solito e becero neonazismo "da birra e salsicce"…………..ma stringi stringi sempre la solita vecchia medra!


mercoledì 18 settembre 2013

Concerto nazi-rock al teatro Manzoni, nel centro di Milano, il prossimo 16 dicembre



Il teatro è il Manzoni, nell’omonima via, in pieno centro, l’appuntamento è per il prossimo lunedì 16 dicembre per un grande concerto, “Concerto per Carlo”, questo il titolo, che senza molta fantasia qualcuno tra gli organizzatori vorrebbe ribattezzare come la “Woodstock nera” italiana. “Il più importante evento della Musica alternativa dopo Campo Hobbit”, a sentire i promotori, che “a conferma di questo legame ideale” hanno anche ingaggiato Walter Jeder, lo storico presentatore di tutte le edizioni dei passati Campi Hobbit. L’occasione sarebbe data dal trentennale della scomparsa di Carlo Venturino, fondatore del gruppo musicale di destra Gli amici del vento, perito in un incidente stradale.
Proprio qualche giorno fa, sul Corriere della Sera, con un’intera pagina si è voluto sponsorizzare il rilancio di questo storico teatro (140 anni di vita quest’anno), oggi di proprietà della Fininvest, anticipando la programmazione dei prossimi mesi. Si andava dalla prosa al cabaret. Questo concerto non veniva citato. Ma che sia il Manzoni non vi è comunque alcun dubbio: la piantina del teatro, con il numero dei posti (700), è stata fatta circolare in rete tra i camerati nelle scorse settimane. È stata sufficiente una breve ricerca per averne la certezza. A richiederlo il capogruppo in Provincia dei Fratelli d’Italia Mamo Turci, il referente ormai, insieme a Roberta Capotosti, dei neonazisti milanesi negli enti locali.
L’architrave organizzativo ruota attorno a Lealtà azione, ovvero agli Hammerskin milanesi. A supportarli: l’Associazione culturale Lorien, legata a Guido Giraudo, il vero ideatore dell’iniziativa, che garantirebbe la produzione, e il circolo Excalibur che si impegnerebbe nella gestione. A seguire, come sponsor: l’associazione antiabortista Branco, l’associazione Memento, appena nata per rivalutare le gesta dei repubblichini, Canti ribelli web, che per sua stessa ammissione si ispira a Massimo Morsello (ex Nar e fondatore di Forza nuova) e all’ex generale delle Waffen-SS Leon Degrelle, Barbadillo on line (“un laboratorio di idee anticonformiste nel web”) e, per chiudere, la Comunità solidarista Popoli di Verona, per cui “l’Olocausto non è un argomento”.
Sul palco, la creme del nazi-rock italiano: da Skoll a Dario Bressan alla Compagnia dell’anello, fino a Gesta bellica, agli Hobbit, ad Aurora, a Dodicesima disposizione transitoria, per chiudere con i Malnatt e gli Amici del vento.